Uno dei simboli più cari alla scuola Sakushinkan è l’iconica figura del cane-leone giapponese, detto shishi (獅子; lett. “leone”) o karajishi (唐獅子; lett. “rappresentazione del leone”). Quella del cane-leone è una raffigurazione che proviene originariamente dalla Cina e in particolare dalla tradizione taoista, poi esportata anticamente in terra giapponese. Integrata dunque nell’immaginario nipponico, la figura dello shishi è spesso presente all’ingresso di templi sia shintoisti che buddhisti, dove una coppia di statue di questo animale mitico fa la guardia al perimetro sacro del tempio, in maniera paragonabile alle statue di guerrieri utilizzate per lo stesso fine, i niō-sama (仁王様).
La ragione che ha portato la nostra scuola a adoperare questa immagine risiede nel suo legame con il ramo buddhista dello shugendō, in particolare quello praticato sul monte Haguro (羽黒修験道, Haguro shugendō). L’effigie del cane-leone è un simbolo adottato dallo Haguro shugendō e in questo si basa il legame con la nostra Scuola, in quanto il suo fondatore ven. Seiun appartiene a questo ordine monastico.
L’addestramento e la pratica dei monaci che fanno parte di questo ramo del buddhismo giapponese, i cosiddetti yamabushi (山伏), sono riconosciuti come alcuni tra i più duri per l’impegno fisico e mentale che comportano. Tale pratica avviene specialmente attraverso i mine (峰, lett. “picco”), ossia le meditazioni, i pellegrinaggi e il volontario isolamento nei luoghi di montagna. Il fondatore della scuola Sakushinkan, lo shiso (始祖) Seiun, come monaco di questo ordine ha partecipato a questo genere di addestramenti e per tale motivo riconosce nel cane-leone il vincolo con la propria formazione monastica e marziale, avendo così deciso di ornare l’abito per la pratica di tutti gli allievi, il gi (着), con l’immagine di questa creatura.
Nel solco di questa tradizione, il Sakushinkan Budo prevede l’addestramento montano nell’ambito dei suoi metodi di allenamento, ritenendolo uno dei più efficaci e antichi, in quanto il primo dōjō (道場) di ogni praticante rimane sempre e comunque la natura.
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