Due mesi al tempio
- Sakushinkan Budo
- 6 ott
- Tempo di lettura: 3 min
In questo articolo vorrei provare a raccontare e, per quanto mi sia possibile, a trasmettere la mia esperienza di due mesi di vita al tempio. Perché lo faccio? Ne sento il bisogno per poter dare forma e ripensare al mio percorso, dal principio fino alla fine.
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Il 25 giugno ho iniziato questa esperienza, con grande curiosità e un po’ di dubbio nei miei confronti: non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Le giornate erano scandite da meditazione, pratica marziale e lavori per il tempio.Â
I primi giorni, passati a Castelfranco Veneto, sembravano non passare mai. Non per il fatto che li trovassi pesanti o che non mi piacessero, ma a casa ero abituato a comodità che lì non avevo, e che mi sarebbero mancate per due mesi. Ma presto il tempo ha iniziato a scorrere abbastanza velocemente: luglio è passato tra attività di vario genere organizzate o tenute al tempio, soliti lavori di sistemazione, pulizia e riordino e non meno importante l’accoglienza delle persone che passavano di lì.


Agosto è passato ancora più in fretta. I primi dieci giorni si è tenuta la Jukkai Sesshin, il ritiro intensivo estivo di dieci giorni di arti marziali. Questo è stato il mio terzo, e per il momento quello che reputo il più significativo per diversi fattori, uno tra questi è che ho dato il mio primo esame. È stato intenso, non ho altri aggettivi per descriverlo. In tutti e tre i momenti lo è stato: prima, durante e dopo. Il prima ero in ansia da prestazione. Nel mezzo dell’esame è stato tutto molto automatico, e in poco tempo mi sono ritrovato al dopo, sollevato e felice di averlo tenuto. Il momento che ricordo con più intensità ritengo sia stato nel dopo, quando Chushin Senpai mi ha messo la cintura viola, il ricordo più vivo che mi porto appresso di questo ritiro.

La Jukkai Sesshin è un’ottima occasione per condividere la quotidianità con altre persone della comunità e della scuola di arti marziali, e la considero anche un'occasione per conoscere meglio e rafforzare il rapporto con i partecipanti.Â
Oltre ai momenti di condivisione, ci sono ovviamente i Keiko (allenamenti) quotidiani. Solitamente si inizia con un paio d'ore circa, verso le dieci del mattino, dopo la colazione, per poi fermarsi per pranzo e ripartire il pomeriggio, fino ad arrivare ad un totale di circa cinque ore al giorno.
Questa Jukkai mi ha dato qualcosa, che al momento è ancora molto astratto da poter dire a parole, che le altre non mi avevano dato.

Durante questo periodo non ho avuto difficoltà a stare al tempio in sé, o a svolgere le attività , ma più che altro ho avuto difficoltà rilegate ad aspetti interiori, che durante quest’esperienza sono inevitabilmente sorti. Affrontare questi, senza la possibilità di ignorarli, mi ha scosso sul momento, ma spero che dia il via ad un mio percorso di crescita.
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Concludo dicendo che mi è stata data un’esperienza formativa incredibile. Ho appreso e compreso tanto, sia da un punto di vista marziale, che con il passare dei giorni noto sempre di più gli aspetti su cui devo lavorare, ma anche da un punto di vista personale. Questa mi ha dato tanto, e torno a casa con una valigia in più, colma di tutto ciò che mi ha mostrato quest’esperienza.
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Ringrazio Seiun Sensei, per i preziosi insegnamenti e per avermi dato la possibilità di fare questa esperienza. Seijo, sempre accanto a me, dal quale ho ricevuto molto, e con il quale ho condiviso altrettanto. Ultima, ma non meno importante, la comunità del tempio, che è sempre presente, e lo dimostra.
Jonas




